Ci siamo iscritti alla Venice Marathon lo scorso anno, quasi per gioco, pensando
di avere davanti molto tempo per prepararla. Poi, per vari motivi, l’estate con le
sue giornate calde e umide è volata via velocemente e ci siamo ritrovati a
settembre con la decisione da prendere: la facciamo lo stesso o rimandiamo al
prossimo anno? Ma il fascino di correre in una delle città più belle del mondo è
irresistibile e quindi… ma sì, proviamo! Il nostro motto sarà: lenti ma contenti!
E così, consapevoli di avere una preparazione non ottimale, decidiamo
comunque di tentare la conquista della regina, senza pretese, con l’unico
obiettivo di finirla. Il giorno della gara arriviamo a Stra nel bel mezzo di una
pioggia torrenziale, parcheggiamo e ci dirigiamo verso la splendida Villa Pisani.
Dopo aver consegnato le sacche facciamo una passeggiata nel bellissimo parco
della villa e nel frattempo il meteo migliora. Mangiamo qualcosa e ci mettiamo
in fila per il bagno ma … È tardi! Tutti ormai sono già pronti in griglia, anche gli
organizzatori ci fanno fretta e ci dicono di sbrigarci perché tra pochi secondi ci
sarà lo sparo di inizio!
Senza rendercene conto arriviamo appena in tempo nella
zona di partenza, sentiamo l’inno nazionale e iniziamo a correre trascinati dal
serpentone colorato di runners che, sfidando le pessime previsioni meteo, sono
lì come noi per affrontare questa incredibile avventura. I primi chilometri
passano velocemente scanditi dalle soste ai ristori. L’incitamento delle persone
lungo il percorso è impagabile, che divertente battere il cinque ai bambini con il
sorriso sulle labbra! Poi, andando avanti, la stanchezza inizia a farsi sentire e
anche le condizioni meteo progressivamente peggiorano. Forti raffiche di vento
contrario e pioggia ci accompagnano nella seconda parte del percorso.
Il tratto più duro è il Ponte della Libertà dove ci fermiamo più volte anche per i crampi di
Roberto ma non si molla un metro! Arrivati a Venezia pensiamo che il peggio sia
passato, ignari di quello che ci aspetta…
Superato il primo ponte lo spettacolo è indescrivibile, le rive sono completamente sotto acqua! Cosa si fa? Si
prosegue, ovvio! Al primo impatto l’acqua sembra molto fredda ma poi ci si
abitua. Che divertimento sguazzare in mezzo all’acqua alta senza stivaloni
sotto lo sguardo incredulo dei turisti! Una Venezia unica e pittoresca assieme
alla voglia di arrivare al traguardo ci conducono fino all’arrivo!
Un grazie particolare ai Cavalli Marini che ci hanno incitato e supportato e che hanno reso
ancora più speciale una giornata indimenticabile che non scorderemo mai!
La gioia di arrivare, l’emozione della medaglia al collo, la sfida contro te stesso
e contro un meteo davvero avverso…
Che soddisfazione! E adesso a quando la prossima?
Silvia e Roberto
Non avrei mai pensato di farcela… e invece…