Ecomaratona dei Cimbri

Domenica 20 Settembre 2009

EcoMaratona dei Cimbri 2009

Eccomi a raccontarvi l’Ecomaratona dei cimbri di quest’anno, sono partito come l’anno scorso da Chioggia alle 5,45 e sono arrivato a Fregona  (TV) (altezza 292 mt/s.l.m) alle 7,15. Sono andato a prendermi il pettorale della gara , sono ritornato all’auto per cambiarmi, ho indossato la nuova maglia della società e ho aspettato le 8.30 per la partenza,  questa volta mi sono piazzato nelle prime file.  Quest’anno c’era  uno splendido sole e una temperatura  ideale per correre. Il percorso non si è discosto da quello dell’anno scorso (vedi Freguja Daniele all’Ecomartaona dei Cimbri 2008) con il giro del paese e delle bellissime grotte del Caglieron, la salita della Vetta  Forcella Pizzoc (1564 m.) con il suo   bellissimo panorama di tutta la valle, il  sentiero della “faggetta” circondato dai  faggi secolari (dentro il bosco il terreno era scivoloso a causa delle piogge dei giorni precedenti), la piana della “Val Faldina” circondata da prati verdi, più avanti si percorre la Piana del Cansiglio, una distesa grandissima con un’enorme prato verde circondata da boschi e montagne con alcuni pascoli di mucche e pecore, percorrendo la valle si attraversano i villaggi Cimbri (antica popolazione locale) con le loro case caratteristiche,  alla fine dell’ultimo villaggio (villaggio le rotte) ci si è inoltrati ancora dentro al bosco, qui il tratto del sentiero era molto fangoso a tratti non regolare (lo ho fatto tutto camminando), terminato il bosco si ci è ritrovati su un ‘altra piana, 32 Km, si è percorsa ancora una strada sterrata fino al 35 KM. Da questo punto in poi, quest’anno, il percorso è cambiato. Ci si è  inoltrati ancora dentro un’ altro sentiero detto delle “terre nere” (il nome del sentiero deriva dal colore scuro del terreno), circondato da un bosco di abeti rossi, larici e pino montano, si è saliti ancora, in un sentiero  molto stretto e pericoloso, era un grosso problema  stare in piedi, c’erano delle salite e delle discese molto ripide e in alcuni posti gli organizzatori hanno pensato di attaccare delle corde per aiutare i podisti per circa 4 km. Finalmente, poi, il tratto finale in discesa verso il paese. All’arrivo lo speaker ha inneggiato il mio nome e anche quest’anno, una ragazza in costume locale mi ha messo al collo la medaglia prodotta dal popolo Sarahawi, a cui l’Ecomaratona è legata da un progetto di solidarietà. Quest’anno ho fatto un  tempo di 7 ore 49 minuti, me la sono presa comoda, respirando aria pulita e gustando a pieno le bellezze di tutto il percorso, e come un turista ho scattato oltre 100 foto.

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All’arrivo c’erano, oltre agli atleti dell’Ecomaratona, gli atleti partecipanti alla gara dell’Antico Troil degli Sciamani (Ultratrail km. 69 partenza alle 4.00) gara a coppie.

Sicuramente ripeterò l’esperienza l’anno prossimo.