Il mio IRONMAN UK 2008
Sherborne è una piccola cittadina di circa 9000 abitanti, situata nella regione del Dorset nel sud dell’Inghilterra.
Famosa per il suo castello medioevale, la sua abbazia e la sua scuola privata, è stata anche la capitale del Wessex, uno dei sette regni sassoni d’Inghilterra.
Domenica 07 settembre 2008, Sherborne è stata il teatro dell’IRONMAN UK 2008, massacrante gara di Triathlon che prevede 3,8 Km di nuoto, 180 Km. di bici e 42,195 Km di corsa.
Dei 1625 iscritti solo 1198 riusciranno a giungere alla finish line: tra questi ho avuto la fortuna di esserci anch’io.
La giornata di gara inizia alle 4.15 con l’apertura della transition zone: è il momento per fare gli ultimi controlli alla bici e per prepararsi alla frazione di nuoto.
Ci chiamano alle 5.40 e per mezz’ora – tutti stretti nella zona di partenza – attendiamo il permesso di entrare in acqua.
Le nuvole coprono completamente il cielo; è notte quando si parte……sarà notte anche quando arriverò al traguardo.
La boa di partenza è posta in mezzo al lago e il percorso prevede due giri di 1800 m. con l’ultimo tratto di 200 m da coprire per raggiungere la riva.
Nel silenzio che precede la partenza la tensione è forte per tutti: per stemperarla i futuri IRONMAN lanciano il loro “urlo di guerra” che rimbomba nella notte.
Si parte!
L’acqua ribolle di schiuma bianca, non è più tempo di ansie e paure, ora tutto ciò che conta è il muoversi verso il traguardo.
Nuoto con tranquillità immaginando di godermi una bella nuotata in un lago lontano migliaia di chilometri da casa mia.
Per un breve istante tra le nubi si apre una sottile breccia che lascia filtrare i primi raggi dell’alba: mi piace pensare che sia il buon Dio che vuol vedere quello che sta succedendo………poi il cielo si richiude.
Esco dall’acqua in 90’ e cambio in 20’ circa.
Dei tre giri da 60 km. previsti per la bici, il primo mi serve per valutare il tracciato: fa freddo ma sono ben coperto.
Mangio regolarmente ogni 45 minuti, alternando barrette energetiche, carboidrati e banane; acqua e Pepsi come liquidi.
Al 60° Km. arriva la prima crisi: le gambe vanno a meraviglia ma la schiena non mi dà tregua.
Mi devo fermare ogni 30 km. per distendere i muscoli dorsali.
Lungo tutto il tracciato il tifo è esaltante: i 180 Km. con 2100 m. di dislivello totale, passano come niente fosse.
La bici non mi tradisce e nemmeno il vento – che pure soffia impietoso – è un problema: dopo 7 ore e 50’ sono di nuovo in zona cambio ed ho ancora più di sette ore per riuscire a terminare entro il limite massimo.
La maratona si svolge su percorso vallonato misto: 42,195 km. con 600 m. di dislivello da coprire su tratti in erba, tratti fangosi e sterrati, salite interminabili.
Tre giri, ad ogni giro un bracciale di riconoscimento l’ultimo dei quali – per quelli che come me arriveranno al calar del sole – con un anello fluorescente visibile nella notte.
Il tratto percorso all’interno della città è uno spettacolo unico: tutti incitano (keep going) e si congratulano qualunque sia la categoria dell’atleta.
Anche tra gli atleti c’è un generale senso di rispetto e solidarietà, così può capitare di vedere un professionista che dà una pacca sulle spalle ad un amatore come me.
Il tifo è un moltiplicatore delle forze: avere un parente o un amico tra il pubblico è un motivo in più per continuare nonostante la sofferenza.
Ultima curva a destra; sono sul rettilineo che porta al traguardo: credo di aver volato, saltato, urlato……..vivevo in uno stato di estasi sportiva!
15 ore 27 minuti 14 secondi
La fatica è stata tanta ma col tempo passerà……. l’orgoglio di avercela fatta resterà per sempre!
Sherborne (UK), 08 settembre 2008
Mauro Vinci
La mappa di Sherborne