Il momento tanto atteso ora è arrivato. Domenica, alle 7 e 30 cinesi (l’una e mezza di notte in Italia) si correrà la maratona maschile, la gara che, come da tradizione, chiude le Olimpiadi. E Ruggero Pertile è pronto per l’appuntamento che aspetta da una vita. Arrivato a Pechino l’11 agosto, in queste due settimane si è preparato assieme agli altri due azzurri impegnati nella corsa su strada, il campione in carica Stefano Baldini e il poliziotto Ottavio Andriani.
«Il viaggio è passato velocemente e in questi giorni abbiamo alloggiato all’università, dove siamo stati accolti bene – spiega il trentaquattrenne portacolori di Assindustria Sport Padova, raggiunto per l’occasione anche dalla moglie Chiara – Abbiamo dovuto fare i conti con il caldo intenso, ma gli allenamenti sono stati positivi: abbiamo corso lungo gli argini del canale vicino alla nostra sede, facendo anche alcune sedute in pista, per qualche esercizio e qualche allungo di rifinitura, mentre mercoledì abbiamo effettuato dei 2000 in progressione. La nostra dieta? E’ stata basata sulle proteine, mentre da giovedì abbiamo cominciato a ricaricare con i carboidrati».
I rivali più accreditati lungo le strade della capitale cinese restano quelli indicati prima della partenza. «Dovremo stare attenti soprattutto ai keniani che, però, difficilmente faranno gara assieme. Il favorito rimane Lel, ma molto dipenderà dal ritmo in cui sarà impostata la corsa e dal clima. Per quel che ci riguarda, sarà importante il gioco di squadra, quello che io e Baldini abbiamo già messo in pratica l’anno scorso a New York. E poi servirà avere testa, oltre che gambe» afferma l’atleta di Villanova di Camposampiero.
Negli ultimi giorni ha destato una certa preoccupazione il problema muscolare alla gamba destra avvertito proprio da Baldini. Il contrattempo non dovrebbe comunque fermare il vincitore della maratona di Atene 2004. «La condizione è buona, non è che io stia male, o che questo breve stop possa compromettere tutto – ha precisato Baldini – il problema sta nel riuscire a correre senza fastidi». Di certo tutti gli appassionati italiani tiferanno per lui, Ottavio e Rero. A loro toccherà chiudere nel migliore dei modi l’avventura della nazionale italiana ai Giochi.